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Camera. Le risposte del Ministro della Salute Orazio Schillaci
Mercoledì 8 ottobre, presso l'Aula della Camera, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha risposto a un ciclo di interrogazioni.
Mercoledì 8 ottobre, presso l'Aula della Camera, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha risposto a un ciclo di interrogazioni:
- n. 3-02229, indirizzata al Ministro della Salute, in materia di carenza dei medici di medicina generale.
Di seguito i principali punti della risposta del Ministro:
- con il PNRR sono state finanziate 2.709 borse di studio aggiuntive, il numero di borse per il triennio è stato raddoppiato da 1.400 a 2.900, tra i cicli formativi triennali completamente finanziati fino al 2026;
- con il decreto-legge n. 202 del 2024 è stata data la possibilità, per i laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti al corso di formazione in medicina generale, di partecipare all'assegnazione di incarichi;
- per troppo tempo la medicina generale è stata percepita come una professione di serie B, meno prestigio delle specializzazioni ospedaliere, meno riconoscimento economico, meno attrattività per i giovani. Le borse di studio per la formazione in medicina generale sono inferiori a quelle degli specializzandi e ospedalieri;
- il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge delega che punta a rivoluzionare il sistema delle professioni sanitarie e tra le misure previste, infatti, c'è la rimodulazione completa del percorso formativo.
QUI la risposta del Ministro
- n. 3-02230, indirizzata al Ministro della Salute, in materia di carenze strutturali del SSN.
Di seguito i principali punti della risposta del Ministro:
- l'estensione dello screening mammografico alle fasce 45-49 e 70-74 anni è un obiettivo prioritario che è stato messo nella proposta della prossima legge di bilancio;
- è vero che nel 2023 si è registrata una contrazione; quel dato fotografa la transizione post pandemia, quando molte risorse, mobilitate per l'emergenza, sono fisiologicamente rientrate;
- per quanto riguarda l'estensione dello screening mammografico la mozione alla Camera del 17 settembre 2024, approvata all'unanimità, è stata un punto di svolta. Il confronto parlamentare funziona quando è costruttivo e questo è un esempio virtuoso;
- il Ministero sta lavorando in stretto coordinamento con le strutture tecniche e con tutte le Regioni per armonizzare l'offerta sul territorio nazionale, diminuire le diseguaglianze e rafforzare la diagnosi precoce con risorse, decreti attuativi, meccanismi premiali e progetti concreti. L'obiettivo è garantire a tutte le donne, ovunque vivano, pari accesso ai programmi di diagnosi precoce che siano di qualità.
QUI la risposta del Ministro
- n. 3-02232 indirizzata al Ministro della Salute, in materia di iniziative nella rilevazione dei tempi di attesa.
Di seguito i principali punti della risposta del Ministro:
- per la prima volta, nella storia del Servizio sanitario nazionale, il problema delle liste di attesa viene affrontato con un approccio strutturale;
- il Titolo V della Costituzione attribuisce alle Regioni ampia autonomia nella gestione della salute, compresa l'organizzazione dei CUP e delle modalità di prenotazione;
- esistono 21 sistemi diversi, 21 modi diversi di raccogliere e trasmettere i dati. Da molti mesi il Ministero collabora con Agenas per uniformare e sincronizzare questi sistemi anche con l'introduzione dell'obbligo del CUP unificato. Alcune regioni virtuose, come Lazio e Basilicata, già trasmettono dati in tempo reale;
- la Piattaforma è operativa e il monitoraggio sta permettendo di intervenire, nel rispetto delle autonomie regionali, in tutte le situazioni in cui si rilevano squilibri;
- il Piano nazionale di governo delle liste di attesa 2025-2027 è uno strumento di lavoro che permetterà finalmente di avere un quadro completo, di intervenire chirurgicamente sulle criticità, di premiare le eccellenze e correggere le inefficienze.
QUI la risposta del Ministro