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Notizie dalla Liguria

Al privato la gestione degli ospedali pubblici disfunzionali

Intervista del Presidente nazionale Gabriele Pelissero pubblicata da Adnkronos Salute

Una proposta 'targata' sanità privata per una maggiore efficienza del sistema sanitario, destinata a far discutere. "Gli ospedali pubblici disfunzionali, che in un piano triennale le Regioni non riescono a risanare, siano affidati al privato per il rilancio". Lo afferma all'Adnkronos Salute Gabriele Pelissero che sottolinea: "Questa è la proposta di Aiop. Una proposta che richiede un confronto, certo. Ma la politica scelga chi eroga prestazioni a un prezzo più basso, salvaguardando la qualità". La costellazione delle aziende associate lungo la Penisola sta crescendo. "Registriamo con grandissima soddisfazione ogni mese 3-4 nuovi iscritti", spiega Pelissero, ricordando che oggi l'Aiop riunisce più di 500 strutture, "più del 90% del privato in Italia, con l'eccezione degli ospedali dipendenti da ordini religiosi". Non sono poche le sfide che la sanità italiana si trova ad affrontare in questi anni.

Verso il rinnovo dei CCNL AIOP

Negli ultimi giorni, importanti novità hanno riguardato il rinnovo del CCNL AIOP, di cui da ottobre 2016 sono stati aperti i tavoli delle trattative con le relative OO.SS. Anzitutto, la riunificazione della parte datoriale, dopo più di 10 anni, da parte di AIOP e di ARIS. Questa novità ha accelerato la dinamica dei rapporti sindacali. Ne abbiamo parlato con il capo della delegazione storica, Emmanuel Miraglia.
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Notizie Aiop Nazionale

Responsabilità sanitaria, scatta il conto alla rovescia: meno di sei mesi al traguardo del 16 marzo 2026
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Responsabilità sanitaria, scatta il conto alla rovescia: meno di sei mesi al traguardo del 16 marzo 2026

Il tempo stringe. Con il D.M. 232/2023, attuativo della Legge Gelli-Bianco, si avvia alla conclusione la lunga fase transitoria che ha concesso a strutture e professionisti sanitari due anni per adeguare le polizze ai nuovi requisiti.

Il tempo stringe. Con il D.M. 232/2023, attuativo della Legge Gelli-Bianco, si avvia alla conclusione la lunga fase transitoria che ha concesso a strutture e professionisti sanitari due anni per adeguare le polizze ai nuovi requisiti. Il termine del 16 marzo 2026 è ormai dietro l’angolo e la sanità italiana si trova di fronte a un passaggio obbligato: senza coperture conformi, il rischio è quello di scoperture assicurative e contenziosi dirompenti.

Le compagnie specializzate nel ramo “MedMal” hanno giocato d’anticipo. Già da oltre un anno i contratti sono stati riscritti alla luce dei nuovi massimali minimi, delle clausole di retroattività e ultrattività e della possibilità di azione diretta del paziente contro l’assicuratore. Oggi il portafoglio di offerta è sostanzialmente allineato, con soluzioni multistrato e programmi calibrati sulle diverse classi di rischio.

Molto più complesso lo scenario per le strutture sanitarie. I grandi gruppi privati e gli ospedali di riferimento hanno avviato per tempo la rinegoziazione, accantonando fondi rischi in bilancio e rafforzando sistemi di risk management e compliance clinica. Ma una parte consistente di poliambulatori, cliniche periferiche e realtà di piccole dimensioni sta affrontando ora, in corsa, l’impatto economico dell’adeguamento. Premi più alti e condizioni più selettive rischiano di erodere margini e spingere verso scelte drastiche: riduzione delle attività a maggiore esposizione (chirurgia, ostetricia, anestesia) o ricerca di coperture collettive regionali e consortili.

Il mercato assicurativo si presenta dunque in tensione. Secondo analisi riportate da Assinews e Il Sole 24 Ore, il rialzo medio dei premi si aggira tra il 10 e il 20% rispetto al biennio 2023-2024, con punte superiori nei segmenti ad alto rischio. I broker registrano un boom di richieste negli ultimi mesi, segnale di un’accelerazione forzata da parte delle strutture in ritardo.

Il conto alla rovescia verso marzo 2026 non riguarda quindi solo la compliance normativa, ma anche la sostenibilità del sistema. La sfida sarà conciliare tutela del paziente, equilibrio economico delle strutture e stabilità del mercato assicurativo.

Una partita decisiva che si gioca nei prossimi sei mesi.

 

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