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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

Responsabilità sanitaria, scatta il conto alla rovescia: meno di sei mesi al traguardo del 16 marzo 2026
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Responsabilità sanitaria, scatta il conto alla rovescia: meno di sei mesi al traguardo del 16 marzo 2026

Il tempo stringe. Con il D.M. 232/2023, attuativo della Legge Gelli-Bianco, si avvia alla conclusione la lunga fase transitoria che ha concesso a strutture e professionisti sanitari due anni per adeguare le polizze ai nuovi requisiti.

Il tempo stringe. Con il D.M. 232/2023, attuativo della Legge Gelli-Bianco, si avvia alla conclusione la lunga fase transitoria che ha concesso a strutture e professionisti sanitari due anni per adeguare le polizze ai nuovi requisiti. Il termine del 16 marzo 2026 è ormai dietro l’angolo e la sanità italiana si trova di fronte a un passaggio obbligato: senza coperture conformi, il rischio è quello di scoperture assicurative e contenziosi dirompenti.

Le compagnie specializzate nel ramo “MedMal” hanno giocato d’anticipo. Già da oltre un anno i contratti sono stati riscritti alla luce dei nuovi massimali minimi, delle clausole di retroattività e ultrattività e della possibilità di azione diretta del paziente contro l’assicuratore. Oggi il portafoglio di offerta è sostanzialmente allineato, con soluzioni multistrato e programmi calibrati sulle diverse classi di rischio.

Molto più complesso lo scenario per le strutture sanitarie. I grandi gruppi privati e gli ospedali di riferimento hanno avviato per tempo la rinegoziazione, accantonando fondi rischi in bilancio e rafforzando sistemi di risk management e compliance clinica. Ma una parte consistente di poliambulatori, cliniche periferiche e realtà di piccole dimensioni sta affrontando ora, in corsa, l’impatto economico dell’adeguamento. Premi più alti e condizioni più selettive rischiano di erodere margini e spingere verso scelte drastiche: riduzione delle attività a maggiore esposizione (chirurgia, ostetricia, anestesia) o ricerca di coperture collettive regionali e consortili.

Il mercato assicurativo si presenta dunque in tensione. Secondo analisi riportate da Assinews e Il Sole 24 Ore, il rialzo medio dei premi si aggira tra il 10 e il 20% rispetto al biennio 2023-2024, con punte superiori nei segmenti ad alto rischio. I broker registrano un boom di richieste negli ultimi mesi, segnale di un’accelerazione forzata da parte delle strutture in ritardo.

Il conto alla rovescia verso marzo 2026 non riguarda quindi solo la compliance normativa, ma anche la sostenibilità del sistema. La sfida sarà conciliare tutela del paziente, equilibrio economico delle strutture e stabilità del mercato assicurativo.

Una partita decisiva che si gioca nei prossimi sei mesi.

 

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