giovedì 22 marzo 2018 69114 Vietato curarsi negli ospedali migliori Intervista al Presidente nazionale, Gabriele Pelissero, pubblicata su Il Giornale Una bozza di poche pagine, ma dai contenuti dirompenti. Un testo che, se approvato, assesterebbe un colpo gravissimo al diritto alla salute di migliaia di italiani e toglierebbe a uomini e donne del Centro-sud la possibilità di curarsi nei più importanti ospedali del Nord. Una rivoluzione silenziosa, che avanza inesorabile come una talpa sottoterra e che ora è arrivata al tavolo decisivo: quello della strategica ma defilata Conferenza Stato-Regioni. Qui, alla chetichella, si è arrivati, per strappi successivi, fino all' ordine del giorno della seduta di ieri: la mobilità sanitaria da una regione all' altra. Un servizio che vale circa 4,6 miliardi di euro e che coinvolge quasi 800mila italiani, pronti a partire in treno o in aereo da Napoli o da Reggio Calabria per farsi operare nei poli d'eccellenza in cui si ha la garanzia di standard più elevati e si corrono meno rischi. Le statistiche parlano chiaro: Lombardia ed Emilia Romagna attraggono malati come calamite, 14 Regioni sono invece in rosso. I numeri, impietosi, registrano la migrazione, e in qualche caso la fuga, verso le cliniche all'avanguardia sull' asse Milano-Bologna. Ora, nel silenzio generale, si corre ai ripari con una logica da ragionieri e con una soluzione all' italiana: le regioni più arretrate invece di alzare l' asticella della qualità si sono coalizzate per chiudere le porte. I pendolari di oggi dovrebbero rassegnarsi, usiamo il condizionale, a rimanere a casa. E adattarsi ai reparti di Napoli, Bari, Foggia. Sembra impossibile, ma l' Italia che si apre all' Europa sta ripristinando una sorta di linea gotica per arginare i viaggi dei pazienti che non si accontentano. Il tutto in una camera di compensazione, la Conferenza Stato-Regioni, che in questo momento è politicamente scaduta come una confezione di yogurt rimasta troppi giorni sugli scaffali. Il governo Gentiloni è all' epilogo, due pesi massimi come Lombardia e Lazio sono in una delicata fase di transizione. Eppure il meccanismo non si è fermato: il primo passo è stato il taglio del 50 per cento sull' incremento di attività sui fuori regione successivo al 2014. Una formula burocratica e anodina che nasconde la volontà di ridurre trasferte e debiti delle regioni più deboli. Penalizzando cosi i sistemi più avanzati e aumentando il disagio di chi già soffre e alimenta i flussi inarrestabili del turismo sanitario: la Lombardia, in testa al ranking dei virtuosi, importa 161.000 pazienti l' anno e vanta un credito di 808,6 milioni di euro; all' opposto la Calabria è in rosso per 319 milioni. A seguire, in questa black list, la Campania che deve saldare prestazioni, tecnicamente Drg, per 302 milioni fuori dai propri confini, e il Lazio che la tallona a quota 289 milioni. «Stiamo scivolando verso una situazione inaccettabile - lancia l' allarme Gabriele Pelissero, presidente dell' Aiop, l' Associazione italiana ospedalità privata che mette insieme cinquecento esperienze -. Invece di migliorare il livello medio nelle regioni che più zoppicano, si vogliono introdurre filtri e blocchi contro le realtà all' avanguardia. E in questo modo, senza che l' opinione pubblica sia stata informata, si toglierà a migliaia di pazienti il potere di scegliere i centri più evoluti. Penso alle migliaia di persone che oggi puntano a Nord per farsi impiantare una protesi all' anca o al ginocchio». L' ortopedia, da sola, vale il 28 per cento di questo pendolarismo e la stretta ai rubinetti porterebbe al ridimensionamento o addirittura, in prospettiva, al crollo di questo fenomeno. Insomma, l' Italia che dice di andare avanti farebbe invece un salto all' indietro di vent' anni. Per di più a fari spenti. Lontano dai riflettori dei media. Trascinando nel baratro anche l' indotto sorto a ridosso delle cittadelle della salute: alberghi, negozi, appartamenti. Il copione oggi in discussione è già disegnato: i tagli costringerebbero le regioni a non pagare più gli ospedali che a loro volta finirebbero per non accogliere più i malati, divenuti un costo insostenibile. Uno scenario da incubo. Preparato da mesi, anzi da anni. Ora però la Conferenza Stato-Regioni vuole fare sul serio, impugnando la scure al posto del bisturi. Ai supplementari di questa legislatura. Previous Article Professioni sanitarie. Firmato il decreto attuativo che istituisce i nuovi albi Next Article La scomparsa del Presidente Gustavo Sciachì
Le tecniche riabilitative nella Neuropatia Charcot Marie Tooth Le tecniche riabilitative nella Neuropatia Charcot Marie Tooth Webinar ECM gratuito giovedì 18 novembre 2021 Iscrizioni aperte per il ciclo di webinar sulla valutazione degli esiti ed il recupero funzionale nella malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT).
Manovra di bilancio 2022. La Ragioneria generale dello Stato ha bollinato il testo Manovra di bilancio 2022. La Ragioneria generale dello Stato ha bollinato il testo Confermato l’aumento del Fondo Sanitario Nazionale e destinati 500 mln di euro al recupero delle liste d’attesa. L’esame partirà martedì 16 novembre dal Senato venerdì 12 novembre 2021 Martedì prossimo, 16 novembre, alle 16,30, quando tornerà a riunirsi l’Aula del Senato, si aprirà formalmente la sessione di bilancio con la trasmissione del disegno di legge alle Commissioni competenti in sede referente e consultiva.
Covid. Cittadini: “Bene indennità che valorizzino i professionisti che lavorano nelle aree di emergenza del Ssn” Covid. Cittadini: “Bene indennità che valorizzino i professionisti che lavorano nelle aree di emergenza del Ssn” 9 novembre 2021 venerdì 12 novembre 2021 “La proposta del Ministro della Salute Speranza di un’indennità accessoria di 90 milioni di euro alle retribuzioni di medici, infermieri e altri operatori sanitari impegnati nei Pronto Soccorso e nelle strutture di emergenza, è il segnale di un cambiamento reale della politica sanitaria del Governo, che va sostenuto in una prospettiva di miglioramento strutturale complessivo del Ssn”.
Conservazione documenti informatici: novità a decorrere dal 1° gennaio 2022 Conservazione documenti informatici: novità a decorrere dal 1° gennaio 2022 16 novembre dalle ore 11:00 alle ore 12:00 venerdì 12 novembre 2021 Dal prossimo 1° gennaio 2022 entreranno in vigore le nuove regole tecniche in materia di formazione, protocollazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, contenute nelle Linee Guida AGID sulla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici.