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Notizie dalla Liguria

Il Tar di Sicilia accoglie il ricorso dell'Aiop

C'era un errore di calcolo e la riduzione incideva solo sui privati. Secondo il Vice Presidente nazionale Aiop e Presidente Aiop Sicilia, Barbara Cittadini: "Registro, non senza soddisfazione, la sentenza del Tar. Mi auguro che possa costituire presupposto e nuova base per la programmazione della rete ospedaliera regionale. Affinché questa possa, finalmente, essere impostata su una reale e virtuosa collaborazione tra amministrazione e operatori del settore ed abbia come unico obiettivo quello di garantire ai siciliani un sistema sanitario efficiente e di qualità".

La cardiochirurgia italiana rischia il collasso

La cardiochirurgia Italiana negli ultimi dieci anni ha modificato il suo aspetto in funzione di quella che è stata l’evoluzione della popolazione e del trattamento medico ed interventistico. La terapia medica e lo stile di vita dei pazienti sono sicuramente migliorati e l’impiego di procedure trancutane e èaumentato in modo considerevole. Si è passati infatti, da un numero di angioplastiche coronariche di 87.622 nel 2003 a 14.1712 nel 2013. Nella pratica cardiologica sono entrati nuovi mezzi di trattamento non presenti 10 anni fa,come ad esempio l’impianto di valvola aortica per via percutanea, e nel solo2013 sono stati trattati con questa metodica 1.743 pazienti.
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Notizie Aiop Nazionale

Pelissero (AIOP): "Privato accreditato pilastro imprescindibile del Servizio Sanitario Nazionale"
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Pelissero (AIOP): "Privato accreditato pilastro imprescindibile del Servizio Sanitario Nazionale"

Così il Prof. Gabriele Pelissero, Presidente Nazionale AIOP, durante il panel "Pubblico, privato e territorio: il valore della collaborazione strategica", tenutosi nell’ambito dell’evento “Best Italian Hospitals”, organizzato da Class Editori il 23 settembre.

La componente di diritto privato del SSN è essenziale e insostituibile: produce il 28% dei ricoveri ospedalieri e circa il 35% di tutta l’attività ambulatoriale del Paese. Siamo gli unici soggetti a essere remunerati esclusivamente a tariffa, ovvero riceviamo un corrispettivo solo per le prestazioni effettivamente erogate. È quindi evidente che tali tariffe debbano essere adeguate ai costi sostenuti. Se non lo fossero, non sarebbe possibile garantire prestazioni di qualità, né sostenere economicamente le strutture coinvolte”. Così il Prof. Gabriele Pelissero, Presidente Nazionale AIOP, all’evento “Best Italian Hospitals”, organizzato da Class editori e tenutosi martedì 23 settembre. Il Presidente ha partecipato al panel dal titolo "Pubblico, privato e territorio: il valore della collaborazione strategica", insieme al Vicepresidente di FIASO, Paolo Petralia.

In merito alla recente sentenza del TAR Lazio che ha annullato il nuovo nomenclatore tariffario nazionale per le prestazioni assistenziali ambulatoriali e protesiche, Pelissero ha dichiarato: “Il tariffario introdotto nel dicembre 2024 ha rappresentato un tentativo di remunerazione al ribasso che abbiamo subito contestato. L’assetto economico che ne è derivato ha reso insostenibile la produzione di servizi sanitari di qualità, costringendoci a ricorrere al TAR. Il Tribunale ha riconosciuto che le tariffe del Ssn devono essere costruite sulla base di una precisa e accurata analisi dei costi e che i tariffari devono essere il prodotto di una iniziativa che preveda la consultazione e il confronto delle associazioni di categoria. Si tratta a nostro modo di vedere di due concetti fondamentali anche perché, mi preme ricordarlo, se venisse meno la componente di diritto privato, che ad oggi è l’unica a vivere esclusivamente delle tariffe, il Ssn crollerebbe in modo talmente drammatico da non riuscire a immaginarne le conseguenze".
Il Presidente ha poi toccato il tema della spesa sanitaria privata: “A giugno abbiamo pubblicato e presentato a tutte le forze politiche uno studio sulla sanità a pagamento, ovvero la spesa sostenuta dalle famiglie per beni e servizi sanitari. È importante precisare che questa si contrappone alla spesa pubblica, destinata sia alle strutture di diritto pubblico sia a quelle di diritto privato accreditate.
Ad oggi
– ha proseguito Pelissero - la sanità a pagamento vale circa 42 miliardi di euro, una cifra rilevante se paragonata ai 130 miliardi della spesa pubblica. Tale valore comprende in parte prestazioni erogate anche dal Ssn e in maggior parte prestazioni che non rientrano nei Lea come ad esempio la gran parte delle prestazioni odontoiatriche.
Non si tratta di un fenomeno esclusivamente italiano, né di un elemento nuovo del sistema: la spesa privata esiste da sempre. La quantità di prestazioni acquistate direttamente dai cittadini italiani è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi vent’anni, attestandosi intorno al 2% del PIL.
Attualmente
– ha aggiunto Pelissero - si osserva una lieve contrazione della quota di prestazioni acquistate direttamente dai cittadini, dai fondi sanitari o dalle assicurazioni. Tuttavia, le difficoltà del Ssn al pari della libertà di scelta individuale rappresentano, oggi più che in passato, fattori che possono spingere i cittadini verso il ricorso al pagamento diretto, soprattutto per le prestazioni più semplici.
È fondamentale sottolineare che questa preferenza non equivale necessariamente a una riduzione della capacità del sistema pubblico, ma riflette, in parte, una diversa scelta del cittadino.
Tutto ciò richiama però un’opportunità importante: se da un lato è vero che in Italia è necessario aumentare la spesa sanitaria complessiva, ancora oggi inferiore rispetto a quella dei nostri partner europei; dall’altro lato, sarà essenziale nei prossimi anni riflettere su quali siano le modalità migliori per valorizzare, all’interno del nostro sistema sanitario, tutte le tendenze in atto, mettendole concretamente al servizio della sanità italiana
”.
Il Presidente ha infine affrontato il tema del PNRR, evidenziandone alcune criticità:
L’impostazione data al PNRR dal precedente Governo presenta limiti evidenti. Il principale è l’esclusione della componente di diritto privato, che rappresenta un terzo del sistema. Una scelta che inevitabilmente crea difficoltà e che, come AIOP, ci dispiace molto”.

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