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Notizie dalla Liguria

Storica apertura di Confindustria alla filiera della salute

Presentato il Rapporto annuale sulla filiera della salute

La “white economy” è ormai un potente driver dell’economia italiana che contribuisce al Pil nazionale per il 10,7%, dando lavoro ad oltre 2,4 milioni di persone, pari a circa il 10% dell’occupazione complessiva. Una filiera pubblica e privata, quella della salute, che produce qualità della vita portando l’Italia ai primi posti nel mondo per numero di anni vissuti senza malattie o infortuni. Che contribuisce alla ricchezza nazionale. E che ha il vantaggio di essere anticiclica, come dimostrano gli aumenti a due cifre messi a segno in questi anni di crisi su export, fatturato e valore aggiunto. É questa la fotografia che emerge dal Rapporto di Confindustria sulla filiera della salute, presentato mercoledì mattina a Roma, e realizzato insieme alle Associazioni confederali di categoria che rappresentano la filiera stessa, tra cui Aiop, Assobiomedica, Farmindustria, Federchimica e Federterme.

Via Irpef nelle Regioni risanate e Titolo V da modificare

«Le Regioni uscite dal Piano di rientro e che hanno raggiunto il pareggio di bilancio, non hanno più nessuna ragione di mantenere una super aliquota Irpef che era stata pensata per coprire il deficit nella sanità e che pesa tantissimo sui cittadini».
Questa è la posizione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta alla trasmissione radiofonica Radio anch' io su Radio Rai 1.
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Notizie Aiop Nazionale

Sepsi e ICA: una sfida globale che parte dalla prevenzione ambientale
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Sepsi e ICA: una sfida globale che parte dalla prevenzione ambientale

Dopo il World Sepsis Day 2025, il dibattito resta aperto: serve una strategia integrata. Il sistema PCHS® e l’approccio One Health di COPMA come leve per ridurre il rischio infettivo.

Il 13 settembre scorso si è celebrato il World Sepsis Day 2025, occasione promossa dalla Global Sepsis Alliance per sensibilizzare su una patologia ancora troppo sottovalutata. La sepsi è infatti tra le principali cause di morte a livello globale: ogni tre secondi, una persona muore per questa complicanza.

Colpisce soprattutto i più vulnerabili (neonati, anziani, persone immunodepresse ) e molti dei decessi sarebbero prevenibili, se si agisse su diagnosi precoce, formazione e, soprattutto, prevenzione delle infezioni.

Proprio questo è il punto di contatto tra le strategie internazionali e le politiche di gestione del rischio infettivo all’interno delle strutture sanitarie.

In Italia, ogni anno tra 500 e 700 mila pazienti contraggono un’infezione durante il ricovero, con conseguenze pesanti: aumento della mortalità, sepsi, allungamento della degenza, aggravio dei costi sanitari.

Da tempo le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono riconosciute come una priorità di sanità pubblica, ma la loro prevenzione richiede un approccio sistemico. Non bastano le misure cliniche: occorre agire anche sull’ambiente.

Lo scorso 31 agosto è entrato in vigore un nuovo assetto normativo sulla disinfezione della cute, che – in attuazione del regolamento europeo sui biocidi – prevede l’utilizzo esclusivo di specialità medicinali per l’antisepsi, con controlli più severi e tracciabilità dei prodotti. Una misura importante per la sicurezza dei pazienti, ma non sufficiente da sola a proteggere gli ambienti.

In questo scenario si inserisce la visione One Health che COPMA porta avanti da anni: una sanificazione ambientale che tutela contemporaneamente la salute umana, quella degli ecosistemi microbici e la sostenibilità degli ambienti di cura.
È la logica alla base del sistema PCHS® – Probiotic Cleaning Hygiene System, che utilizza batteri buoni (probiotici) per stabilizzare le superfici e ridurre in modo significativo la presenza di patogeni e microrganismi resistenti.

A differenza dei metodi tradizionali, il PCHS® non agisce per eliminazione indiscriminata, ma favorisce l’equilibrio microbico, riducendo l’uso di agenti chimici e promuovendo un ambiente più stabile e sicuro.
I benefici sono documentati da oltre 15 anni di studi scientifici indipendenti, che ne dimostrano l’efficacia nella riduzione della carica patogena e nel contenimento della trasmissione batterica, anche in ambienti ad alta complessità.

In un contesto in cui la sepsi resta un indicatore critico per la sicurezza dei pazienti, la sanificazione ambientale deve essere parte della strategia di prevenzione, al pari di farmaci, dispositivi e protocolli clinici.

Investire in sistemi stabili, sostenibili e documentabili come il PCHS® significa agire alla radice del rischio, riducendo la probabilità che le ICA evolvano in infezioni sistemiche gravi.

Il World Sepsis Day ha posto l’attenzione su cinque azioni fondamentali: pianificare, formare, innovare, informare e integrare. COPMA risponde con un sistema che riassume tutte queste azioni in un’unica proposta operativa, in grado di supportare le strutture sanitarie nella prevenzione efficace e duratura.

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