Search
× Search

Notizie dalla Liguria

CCNL. Cittadini: “Bene l'apertura Ministro, sia così tempestivo anche per chi opera nelle strutture private”

Dichiarazioni pubblicate su Quotidiano Sanità lo scorso 23 novembre 2018

"L’apertura del Ministro Giulia Grillo alle richieste dei sindacati dei medici che operano nella componente di diritto pubblico del SSN, è un’ottima notizia. Chiediamo che possa essere attivato, con la stessa tempestività, un confronto anche con la componente del SSN di diritto privato, nella quale lavorano 12mila medici, 26mila infermieri e tecnici e oltre 32mila operatori socio-sanitari, che ogni giorno consentono di dare una risposta alla domanda di salute degli italiani, contribuendo, in modo determinante, all’offerta sanitaria del Paese”, lo dichiara Barbara Cittadini, Presidente Nazionale AIOP, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Salute.

Gdpr. Valutazione di impatto per i trattamenti transfrontalieri

Il Garante individua le operazioni a rischio

D’ora in poi, pubbliche amministrazioni e aziende italiane che effettuano trattamenti di dati volti ad offrire beni e servizi anche a persone residenti in altri Paesi dell’Unione europea avranno uno strumento in più per applicare correttamente il nuovo Regolamento sulla protezione dei dati. Il Garante per la privacy ha predisposto, come stabilito per le Autorità di controllo nazionali dal Gdpr, un elenco delle tipologie di trattamento che i soggetti pubblici e privati dovranno sottoporre a valutazione di impatto. L’elenco recepisce le osservazioni del Comitato europeo per la protezione dei dati al quale era stato sottoposto dal Garante per il prescritto parere.
RSS
First678911131415Last

Notizie Aiop Nazionale

L’incapace di intendere e di volere può impugnare il licenziamento in 240 giorni anziché 60
406

L’incapace di intendere e di volere può impugnare il licenziamento in 240 giorni anziché 60

Corte Costituzionale sent. n. 111 del 18 luglio 2025.

Sonia Gallozzi, consulente giuslavorista Sede Nazionale

La pronuncia in commento affronta il caso di una lavoratrice che aveva impugnato stragiudizialmente il licenziamento disciplinare irrogatale oltre il termine di 60 giorni dalla comunicazione del recesso, trovandosi alla data di ricezione del provvedimento in uno stato depressivo di gravità tale da dover essere sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio.

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, investite del caso, sollevavano questioni di legittimità costituzionale dell’art. 6 co. 1 L. 604/66 (Norme sui licenziamenti individuali) per violazione del principio di eguaglianza (art. 3 Cost.) e contrasto con la tutela del diritto al lavoro (artt. 4 e 35 Cost.), in merito all’obbligo imposto dal legislatore di procedere preventivamente, a pena di decadenza, all’impugnazione stragiudiziale del recesso anche nell’ipotesi in cui il lavoratore non sia in grado di farlo per incapacità di intendere e di volere.

La Corte Costituzionale, nell’affrontare la questione sottoposta al suo vaglio, ha affermato che non opera l’onere della previa impugnazione stragiudiziale in caso di licenziamento intimato nei confronti del lavoratore che versi in stato di incapacità naturale. Si applica in tal caso il solo termine complessivo di 240 giorni costituto dalla sommatoria del termine stragiudiziale (60 giorni) e di quello giudiziale (180 giorni), escludendo quindi l’operatività della previa impugnazione stragiudiziale nel termine di 60 giorni, fermo restando il solo sbarramento finale al termine complessivo di 240 giorni per l’impugnazione giudiziale.

Ed infatti, l’articolo 6 della legge 604/1966 prevede un doppio termine di decadenza, che è di 60 giorni per l’impugnazione stragiudiziale ed è seguito da 180 giorni per il deposito del ricorso in tribunale (o richiesta del tentativo di conciliazione). Il superamento del termine stragiudiziale o dell’ulteriore termine giudiziale comporta la decadenza dall’impugnazione e preclude al lavoratore di far accertare l’illegittimità del recesso datoriale e di accedere al relativo regime di tutela (reale e risarcitorio).

Nel caso affrontato dalla Corte, poiché il lavoratore versa “in condizioni di marginalizzazione sociale e…non essendo in grado di comprendere la portata dell’atto datoriale e di determinarsi in merito alle iniziative da assumere”, l’applicazione del termine stragiudiziale (60 giorni) si palesa manifestamente irragionevole, ponendosi in contrasto con il principio di eguaglianza (articolo 3 della Costituzione) e con la tutela stessa del diritto al lavoro (articoli 4 e 35 della Costituzione).

Su tali presupposti, la Corte quindi ha dichiarato l’illegittimità della norma censurata “nella parte in cui non prevede che, se al momento della ricezione della comunicazione del licenziamento o in pendenza del termine di sessanta giorni previsto per la sua impugnazione, anche extragiudiziale, il lavoratore versi in condizione di incapacità di intendere o di volere, non opera l’onere della previa impugnazione, anche extragiudiziale, e il licenziamento può essere impugnato entro il complessivo termine di decadenza di duecentoquaranta giorni dalla ricezione della sua comunicazione, mediante il deposito del ricorso, anche cautelare, o la comunicazione alla controparte della richiesta di tentativo di conciliazione o di arbitrato”.

Previous Article Sospensione degli atti INPS e bonus nuovi nati
Next Article Dalla sala operatoria agli spazi comuni: igiene mirata per ogni ambiente

Documents to download

Please login or register to post comments.

Rassegna Stampa Regionale

Articoli delle principali testate giornalistiche nazionali e della stampa locale relativi a sanità, ricerca scientifica e medicina, con una maggior attenzione alla realtà ligure. Il servizio integrale è riservato agli associati Aiop Liguria.

 

Rassegna Stampa Nazionale

RassAiop3HP

La rassegna stampa 
della sanità privata

Servizio riservato agli associati Aiop

Link Istituzionali

Copyright 2025 by Aconet srl
Back To Top