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Malattie cardiovascolari e tumori, i dati della Liguria nel rapporto del Ministero
La Relazione sullo Stato Sanitario del Paese nel periodo 2012-2013, presentata nei giorni scorsi dal Ministero della Salute, permette la lettura dei dati raccolti in ordine ad alcuni indicatori tra cui, per particolare interesse, spiccano quelli riferiti ad aspettativa di vita, malattie cardio-cerebro-vascolari e tumori. Più nel dettaglio e concentrandosi in Liguria, il rapporto evidenzia, rispetto al primo parametro, una speranza di vita alla nascita pari a 79,4 anni per gli uomini e 84,4 anni per le donne, numeri perfettamente sovrapponibili alle previsioni statistiche dell’intero Stivale.
L’invecchiamento costante della popolazione - e con esso l’aumento degli ultrasessantenni - si riflette nelle fasce cosiddette attive: su un totale di 60 milioni di residenti, al 1° gennaio 2014, ben 13 sono rappresentati dagli over 65 (il 21,2%). Un processo che investe, indistintamente, tutte le aree geografiche ma che ha un picco in regione sfiorando i 28 punti percentuali.
Non a caso nel 2012, in Italia, gli anziani trattati in Assistenza Domiciliare erano 532 mila, il 4,3% del campione complessivo: la stessa voce declinata sull’intero territorio ligure si attestava invece al 3,5.
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Spostando l’attenzione alle patologie che colpiscono cuore, cervello e grandi vasi, il dossier ministeriale mette in luce come ancora oggi costituiscano le principali cause di decesso e invalidità permanente. Nel gruppo rientrano le malattie del muscolo cardiaco (infarto acuto e angina pectoris), l’ictus emorragico, le arteriopatie periferiche. Tuttavia gli eventi a prognosi infausta si sono ridotti di oltre la metà tra il 1980 e il 2010. A contribuire al calo hanno concorso, nel medesimo periodo, le stesse affezioni con una flessione rispettivamente del 63 e 69 per cento.
In Liguria il tasso standardizzato di mortalità per 100mila abitanti (anno 2010) correlato a tali sindromi ha caratteristiche diversificate; per le ischemie è di 41,3 negli individui maschili e 17,6 in quelli femminili; nei deficit cerebrovascolari è pressoché identico tra i due sessi (24,4 e 21); mentre nei disturbi del sistema circolatorio l’uomo è molto svantaggiato (105,9) sulla donna (68,3). La proiezione del peso assistenziale sui ricoveri ospedalieri è pertanto in crescita ovunque, sia a livello di macro-distretti che in ambito locale. La maggior parte delle urgenze, infatti, è dovuta all’evoluzione cronica del quadro clinico e alle complicanze di episodi acuti, nonché a condizioni critiche causate da ipertensione, diabete e disfunzioni renali.
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L’indagine elaborata dal Ministero spiega infine, dati 2013 alla mano, che il tumore più frequente nella popolazione italiana è il cancro colon-rettale; al contrario la diffusione nei due sessi vede una netta preponderanza del carcinoma alla prostata da un lato (maschi) e le neoplasie della mammella dall’altro (femmine). Il numero di casi - incidenza stimata per sede d’origine - nelle province liguri assommano a 1378 ad esordio prostatico e 1214 da colon e retto negli uomini; 1590 al seno e 884 a colon e retto nelle donne.