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Notizie dalla Liguria

Riprende il dialogo Aiop-Aris con le Organizzazioni Sindacali

Il rinnovo del Contratto nazionale del personale non medico, che opera nella componente di diritto privato del Ssn è, da sempre, un’assoluta priorità per Aiop e Aris, e non è mai stato messo in discussione, nel rispetto dei legittimi interessi delle parti. A seguito dell’improvvisa interruzione delle trattative, avvenuta il 27 gennaio scorso, Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop e Padre Virginio Bebber, Presidente nazionale Aris, hanno avviato immediati contatti con tutti gli interlocutori istituzionali, ribadendo l'assoluta volontà di rispettare gli impegni assunti nei confronti degli oltre 100mila lavoratori che ogni giorno, con grande professionalità, consentono agli italiani di avere una risposta alla propria domanda di salute, tenuto conto delle esigenze delle strutture rappresentate.

Il cammino verso il rinnovo del CCNL del personale non medico ha compiuto un nuovo passo in avanti

Forte segnale di responsabilità da parte dell’Assemblea AIOP

L’Assemblea generale dell’Aiop, convocata a Roma il 22 gennaio u.s., per esprimersi sul tema del rinnovo del CCNL, ha ribadito la volontà di definire, in tempi rapidi, l’intesa per il rinnovo del contratto del personale non medico della componente di diritto privato del Ssn, nel rispetto degli accordi e dei risultati con le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali.
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Notizie Aiop Nazionale

Camera. Le risposte del ministro Schillaci durante il Question Time
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Camera. Le risposte del ministro Schillaci durante il Question Time

Mercoledì 8 maggio u.s., nel corso del Question time, presso l'Aula della Camera, il Ministro alla Salute, Orazio Schillaci, ha risposto a una ciclo di interrogazioni.

Mercoledì 8 maggio u.s., nel corso del Question time, presso l'Aula della Camera, il Ministro alla Salute, Orazio Schillaci, ha risposto alle seguenti interrogazioni:
-n. 3-01186, a prima firma Tassinari (FI), in materia di iniziative di carattere normativo volte a promuovere una semplificazione degli adempimenti burocratici a carico delle farmacie comunali.
In particolare, l'interrogante chiedeva di sapere quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, alla luce di quanto descritto in premessa, il Ministro interrogato intendesse porre in essere al fine di delineare un quadro normativo chiaro e coerente con quanto disposto a livello comunitario anche a tutela della salute dei cittadini, per i quali le farmacie comunali rappresentano un presidio sanitario indispensabile.
Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro:
  • A differenza delle farmacie private e delle parafarmacie, le farmacie comunali, quando a gestione diretta dell'ente locale, di aziende speciali o di società in house, devono sottostare a discipline pubblicistiche che comportano costi e adempimenti. Questo, secondo l'interrogante, potrebbe incidere sulla capacità delle farmacie comunali di rimanere competitive sul mercato e di svolgere con efficacia la loro funzione sociale. 
  • L'ordinamento assegna all'ente il potere di istituire o meno la farmacia comunale, una decisione che rientra nella discrezionalità dello stesso ente locale, in relazione agli interessi pubblici da perseguire e alla promozione dello sviluppo della comunità amministrata. L'assenza di una norma positiva che autorizzi la dissociazione tra titolarità e gestione non crea un ostacolo insormontabile.
  • Con riguardo al profilo afferente alla tutela della salute, l'obiettivo del mantenimento in capo al comune delle proprie prerogative di ente che persegue fini pubblicistici può essere garantito, in caso di affidamento a terzi, dalle specifiche regole di gara e dagli obblighi di servizio pubblico da imporre al concessionario idonei a permettere un controllo costante sull'attività del gestore e a garantire standard adeguati di tutela dei cittadini.
  • Pertanto, alla luce di quanto rappresentato, si ritiene che il legislatore e la giurisprudenza, maturata negli anni, consentono all'amministrazione comunale forme di gestione delle farmacie in via diretta, ma anche mediante concessione idonea a svolgere i compiti propri delle farmacie comunali, in maniera agile e semplificata, anche per quanto concerne gli adempimenti volti agli approvvigionamenti necessari per la somministrazione dei farmaci.
  • Ciò premesso, dal 1° gennaio di quest'anno ha acquisito efficacia la disciplina sulla digitalizzazione dell'intero ciclo dei contratti pubblici, prevista dal libro I, parte seconda, del codice dei contratti pubblici. Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono procedere allo svolgimento delle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici, utilizzando piattaforme di approvvigionamento digitali certificate. L'ANAC, per favorire le amministrazioni nell'adeguarsi ai nuovi sistemi e consentire lo svolgimento delle ordinarie attività di approvvigionamento, in coerenza con gli obiettivi della digitalizzazione, ha reso disponibile all'utilizzo l'interfaccia web della piattaforma contratti pubblici PCP dell'autorità, anche per affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro, fino al 30 settembre di quest'anno. In questo modo, le farmacie comunali, organizzate sotto forma di gestione in house, dovrebbero avere tempo per adeguare i propri sistemi e le nuove regole.
  • Tuttavia, in considerazione degli elementi di criticità segnalati e del richiamato assetto normativo, il Ministero della Salute, consapevole dell'importante ruolo sanitario e sociale esercitato dal sistema delle farmacie comunali, insieme alle farmacie private, si è reso disponibile ad avviare, con il necessario coinvolgimento degli altri Dicasteri interessati, le opportune interlocuzioni con gli stakeholder, per verificare, ferma restando una previa valutazione di conformità del quadro giuridico dell'ordinamento nazionale a quello comunitario, un possibile margine di intervento, in senso ordinamentale, sulla vigente disciplina.
QUI la risposta completa. 
- n. 3-01187, a prima firma Furfaro (PD), in materia di iniziative volte a garantire il diritto alla salute e la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, anche in relazione agli effetti delle richieste di ulteriore autonomia avanzate da alcune regioni. 
In particolare, l'interrogante chiedeva di sapere quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intendesse adottare al fine di attuare pienamente l'articolo 32 della Costituzione ed evitare il collasso del Servizio sanitario nazionale conseguente all'amplificarsi delle disuguaglianze già esistenti a seguito della maggiore autonomia in materia sanitaria richiesta da alcune regioni.
Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro:
  • Il disegno di legge sull'autonomia differenziata non mette in discussione l'unitarietà del diritto alla tutela della salute, ai sensi dell'articolo 32 della Costituzione, come diritto e prerogativa di cittadinanza, così come declinato attraverso i LEA, ma rappresenta un potenziamento delle facoltà delle regioni di modulare la propria organizzazione dei servizi sanitari nel rispetto dei LEA.
  • A questo proposito il concreto rischio di creare diseguaglianze tra 21 sistemi sanitari regionali diversi risale alla decisione, presa peraltro a ristretta maggioranza, di modificare, nell'ormai lontano ottobre 2001, l'assetto costituzionale delle competenze legislative in materia sanitaria. In questo senso, i LEA costituiscono l'unica vera garanzia che in materia vengano determinati a livello statale e garantiti su tutto il territorio nazionale.
  • In quest'ambito, il Ministero della Salute è fortemente attivo, implementa e aggiorna il contenuto delle prestazioni comprese nei LEA. Gli indicatori scelti per il monitoraggio e la valutazione a livello nazionale dei LEA, anche con i PDTA, prescindono da modelli organizzativi regionali, misurano gli effetti attesi in termini di tipologia di prestazioni, tempistiche ed esiti clinici. In questo modo, è possibile confrontare i valori degli indicatori con modelli organizzativi regionali diversi, fornendo un importante strumento di informazione per individuare le scelte organizzative migliori. Le misure di potenziamento sono tutt'altro che interventi parziali e privi di visione d'insieme, ma sono dedicate ad accompagnare la fondamentale riforma dell'assistenza territoriale con un modello sistemico, per garantire una sempre maggiore assistenza di prossimità e trasformare in senso digitale il Servizio sanitario nazionale.
QUI la risposta completa. 
 
-n. 3-01189, a prima firma Lupi (Noi Moderati), in materia di iniziative in materia di attuazione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale, con particolare riferimento all'adesione alla procedura di acquisto di vaccini contro il COVID-19 aperta dalla competente autorità europea il 16 gennaio 2024.
In particolare, l'interrogante chiedeva di sapere quali iniziative stia assumendo il Governo per attuare il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale, in dialogo con Hera.
Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro:
  • Il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2023-2025 non fa riferimento all'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA), che si occupa di prevenire, individuare e rispondere rapidamente alle emergenze sanitarie, non tratta le tematiche di preparedness e di governance dell'emergenza nell'ambito dei patogeni respiratori.
  • Inoltre, devo il documento PRET, “Preparedness and resilience for emerging threats module 1: Planning for respiratory pathogen pandemics version 1.0”, emanato nel 2023 dall'OMS, non ha attinenza con il Piano stesso, ma riguarda l'adozione di un “Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028”. L'iter è attualmente in corso.
  • Per quanto concerne le procedure di acquisto dei vaccini a mRNA COVID-19, rappresento che l'HERA, nell'estate del 2023, ha lanciato una procedura di joint procurement per la fornitura dei vaccini a mRNA COVID-19 Moderna per conto dei Paesi membri, a cui l'Italia non ha inizialmente aderito, chiedendo che la fornitura fosse aggiornata alle ultime varianti. Attraverso successive interlocuzioni il nostro Paese si è reso, poi, disponibile a reperire tutti i vaccini che si fossero eventualmente resi necessari, purché aggiornati.
  • Devo a tal proposito evidenziare che l'Italia ha comunque garantita una fornitura annuale di vaccini a mRNA in virtù del pregresso purchase agreement sottoscritto che assicura fino al 31 dicembre 2026 la fornitura annuale di dosi vaccinali anti-COVID.
  • Le ulteriori valutazioni che si renderanno opportune verranno effettuate sulla base dell'andamento epidemiologico futuro e, qualora si rivelasse la necessità di dosi vaccinali supplementari e aggiornate a nuove varianti, anche in considerazione di eventuali raccomandazioni internazionali, si procederà ad esperire tutte le operazioni di approvvigionamento ritenute necessarie.
QUI la risposta completa.
 
-n.3-01190, a prima firma Foti (FdI) , in materia di iniziative di competenza per la promozione di stili di vita sani e per la valorizzazione della dieta mediterranea, anche attraverso la tutela del made in Italy in relazione al sistema di etichettatura denominato nutri-score. 
In particolare, l'interrogante chiedeva di sapere quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo intendesse assumere in merito ai rischi derivanti dall'adozione del sistema nutri-score, tutelando la dieta mediterranea e la qualità del made in Italy agroalimentare, e se vi siano in programma iniziative, in raccordo con il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per indicare regole chiare ai cittadini sull'importanza della dieta mediterranea.
Di seguito una sintesi delle principali dichiarazioni del Ministro:
  • Sono state intraprese varie iniziative per incentivare la strategia Pro NutrInform Battery. Ricordo che il tavolo attivato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ai cui lavori partecipano diverse amministrazioni, il Ministero della Salute, il Ministero del Made in Italy, il Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Ministero degli Affari esteri, ha proposto una strategia articolata, che comprende iniziative di promozione del sistema italiano.
  • Per quanto concerne il sistema Nutri-Score, si fa presente che, a livello europeo, gli Stati membri si sono dimostrati divisi. La presidenza di turno belga ha aperto il dibattito sull'utilizzo del Nutri-Score, sul quale il Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha espresso l'assoluta contrarietà di questo Governo.
  • Si sta, inoltre, valutando la possibilità di intervenire presso gli organi di controllo per contestare e sanzionare l'unità e l'utilizzo del logo Nutri-Score sui prodotti alimentari commercializzati in Italia, con il superamento della clausola di mutuo riconoscimento derivante dall'esito positivo della notifica del sistema francese.
  • Sul fronte dell'informazione ai consumatori, prosegue l'azione di sensibilizzazione delle associazioni, anche in ambito europeo.
  • Da ultimo, desidero ricordare che il Ministero della Salute ha costituito il tavolo tecnico finalizzato a promuovere interventi per l'adozione del sistema di notifica per l'etichettatura volontaria fronte pacco NutrInform Battery e avvio delle attività di monitoraggio. Questo tavolo persegue obiettivi di coinvolgimento degli stakeholder per promuovere l'adesione al NutrInform Battery, con il contributo importante di MASAF, MIMIT, e dei rappresentanti del settore industriale della distribuzione, e di attività di monitoraggio dell'adesione degli operatori del settore alimentare al sistema NutrInform Battery.
  • Concludo con un auspicio: mi auguro che, nel prossimo Parlamento europeo, il gruppo degli eletti dimentichi gli steccati e faccia fronte comune, non solo per contrastare l'assurdo Nutri-Score, ma anche per promuovere concretamente il nostro stile di vita alimentare, a favore delle nostre produzioni, anche perché la dieta mediterranea - che io definisco italiana - promuove veramente salute e longevità.
QUI la risposta completa. 
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